Il 25 aprile è il giorno più importante di tutti. Qualcuno ama dire che è il suo Natale, il suo Natale laico. Lo aspetta, lo celebra, lo rispetta come fosse una festa sacra, la sua festa sacra. Di sicuro il 25 aprile è un simbolo, uno dei pochi rimasti ma anche il più significativo di tutti. È Storia e Memoria. Il 25 aprile è il giorno più importante di tutti perché è, ora e sempre, una questione privata. Per molti di noi.
Di antifascismo, di Resistenza, di memoria quest’anno si celebrano i settant’anni. Che sono tanti, e molti dei protagonisti di quella stagione non ci sono più. Ma l’antifascismo, la Resistenza e la memoria non sono concetti né morti né vecchi, restano ancora l’anima di discussioni, di scelte di vita, di azioni politiche. Sì, sono passati settant’anni, ma molti non se ne sono dimenticati.
Per questo, per celebrare la ricorrenza di una questione sempre attuale, abbiamo immaginato una serie d’incontri che raccontassero di resistenze vecchie e nuove, di antifascismo di ieri e di oggi, che ci accompagnassero fino al 25 aprile. Il tutto utilizzando linguaggi diversi: la narrazione orale, il video, la letteratura, il teatro.
Abbiamo cominciato con Kobane, che è stato parlare di resistenza e di guerra ma anche di soluzioni di governo diverse e di donne, ed ora tocca a Primo Levi. Sabato 28 febbraio, alle ore 21.30, incontriamo Pietro Scarnera giovanissimo autore che ha raccontato, attraverso le tavole di “Una stella tranquilla, ritratto sentimentale di Primo Levi” (Comma 22), la vita dello straordinario scrittore.
Poi ci saranno altri quattro appuntamenti: Torino, città medaglia d’oro alla Resistenza, raccontata dal basso delle strade, con i piedi sui pedali; la resistenza al Tav vista attraverso un film documentario; due spettacoli teatrali diversissimi tra loro a chiudere i festeggiamenti.
Tutte Esistenze Resistenti, quelle da rispettare e raccontare sempre.
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Il 25 aprile è il giorno più importante di tutti. Qualcuno ama dire che è il suo Natale, il suo Natale laico. Lo aspetta, lo celebra, lo rispetta come fosse una festa sacra, la sua festa sacra. Di sicuro il 25 aprile è un simbolo, uno dei pochi rimasti ma anche il più significativo di tutti. È Storia e Memoria. Il 25 aprile è il giorno più importante di tutti perché è, ora e sempre, una questione privata. Per molti di noi.
Di antifascismo, di Resistenza, di memoria quest’anno si celebrano i settant’anni. Che sono tanti, e molti dei protagonisti di quella stagione non ci sono più. Ma l’antifascismo, la Resistenza e la memoria non sono concetti né morti né vecchi, restano ancora l’anima di discussioni, di scelte di vita, di azioni politiche. Sì, sono passati settant’anni, ma molti non se ne sono dimenticati.
Per questo, per celebrare la ricorrenza di una questione sempre attuale, abbiamo immaginato una serie d’incontri che raccontassero di resistenze vecchie e nuove, di antifascismo di ieri e di oggi, che ci accompagnassero fino al 25 aprile. Il tutto utilizzando linguaggi diversi: la narrazione orale, il video, la letteratura, il teatro.
Abbiamo cominciato con Kobane, che è stato parlare di resistenza e di guerra, ma anche di soluzioni di governo diverse e di donne, ed ora tocca a Primo Levi. Sabato 28 febbraio, alle ore 21.30, incontriamo Pietro Scarnera giovanissimo autore che ha raccontato, attraverso le tavole di “Una stella tranquilla, ritratto sentimentale di Primo Levi” (Comma 22), la vita dello straordinario scrittore.
Poi ci saranno altri quattro appuntamenti: Torino, città medaglia d’oro alla Resistenza, raccontata dal basso delle strade, con i piedi sui pedali; la resistenza al Tav vista attraverso un film documentario; due spettacoli teatrali diversissimi tra loro a chiudere i festeggiamenti.
Tutte Esistenze Resistenti, quelle da rispettare e raccontare sempre.
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