COMUNICATO STAMPA
Il dissenso non può mai trasformarsi nella costrizione al silenzio.
La solidarietà dell’Arci al giudice Caselli
Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci
La condivisione delle ragioni della battaglia No Tav in Val di Susa, a tutela dell’ambiente e dei diritti dei cittadini che in quel territorio vivono, non ci esime dal sottolineare la gravità dell’episodio che ha coinvolto il Giudice Caselli, procuratore capo di Torino, duramente contestato anche a Genova prima della presentazione del suo libro.
Già in altre occasioni, le vivaci manifestazioni di dissenso avevano indotto gli organizzatori ad annullare la presentazione.
Siamo convinti che il diritto di critica non debba mai trasformarsi in occasione per impedire a chiunque di manifestare liberamente il proprio pensiero, tanto più se questo può comportare l’isolamento di un magistrato come Caselli, che per anni si è battuto con coraggio e determinazione contro la mafia e la criminalità organizzata, mettendo a repentaglio la sua sicurezza personale e sacrificando la sua vita privata.
L’Arci esprime dunque la sua solidarietà al Giudice Caselli, nella convinzione che l’impegno per la salvaguardia dei diritti deve riguardare tutti, anche chi adotta provvedimenti giudiziari che qualcuno può non condividere. Il dissenso, in democrazia, non può mai trasformarsi nella costrizione al silenzio.
Roma, 23 febbraio 2012
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