Una cena tradizionale iniziata a Boston negli anni '20, con le ricette “simbolo di innocenza di Sacco e Vanzetti”. Quasi al centenario della rapina di Bridgewater.
Con la partecipazione dello storico Luigi Botta, uno dei maggiori studiosi di Sacco e Vanzetti e autore di numerose opere sull’argomento, tra le quali il recentissimo “Le carte di Vanzetti” (ed. Nino Aragno 2019).
Si tratta di una cena che negli anni Venti si consumava in Massachusetts, alla vigilia di Natale, nelle famiglie degli emigrati italiani. Erano d’obbligo le anguille e le castagne. Le ricette erano semplici, simboliche e richiamavano la memoria del luogo natio, dell’Italia, abbandonata alla ricerca di lavoro, benessere, libertà e democrazia. Diventerà il simbolo dell’innocenza di Sacco e Vanzetti.
La mattina del 24 dicembre 1919, a Bridgewater, alcuni malviventi tentarono di rapinare il portavalori di un calzaturificio. Nelle stesse ore Bartolomeo Vanzetti, originario di Villafalletto (CN) ed emigrato in America da qualche anno, si trovava a Plymouth impegnato nella consegna delle anguille a molte famiglie di connazionali.
Alcuni mesi più tardi Vanzetti venne arrestato e accusato per la tentata rapina. Il suo alibi non faceva una piega, ma l’America, nonostante le evidenze, non perdonò a lui e a Sacco il peccato capitale dell’Anarchia.
Tra poche settimane cade il centenario di quella rapina.
Lo celebriamo con questa cena speciale a Torino, la città dove un giovanissimo Vanzetti, appena sedicenne, abitò in via Baretti e lavorò come pasticcere e confettiere in corso Regina Margherita (fu anche operato al Gradenigo), prima di rincorrere il suo destino altrove. Negli anni precedenti tale cena si è tenuta a Savigliano e a Saluzzo (città di riferimento per la famiglia) ed è intenzione proseguire negli anni a venire con le altre città piemontesi che condivisero la gioventù di Bartolomeo.
Ingresso con tessera Arci