Space Paranoids + Feed the Dog al Circolo amici del Po (Giancarlo)

Space Paranoids + Feed the Dog al Circolo amici del Po (Giancarlo)

Creato: Tue, 28/02/2012 - 10:45
Quando:
Thu, 08/03/2012 - 23:00
Space Paranoids + Feed the Dog al Circolo amici del Po (Giancarlo)

Space Paranoids + Feed the Dog (altern rock) : Amici del Po (Giancarlo) via Murazzi del Po 49, ingresso libero riservato ai soci Arci. 

Space Paranoids. 
Gli Space Paranoids si trovano a suonare per la prima volta nel dicembre 2006, ma è solo dall‟inverno del 2007 che le jam sessions portano i primi frutti. L‟idea di partenza era di avventurarsi nei meandri dello stoner rock, genere completamente dimenticato nella scena di Mondovì (CN), salvo poi dilagare inevitabilmente nelle altre correnti del genere, con un sound che ci piace chiamare “mountain rock”: una definizione tratta dalle vallate alpine che attorniano la provincia. Il 2008 è l'anno della prima registrazione con l'omonimo demo, un buon debutto che viene battezzato dalla compilation di Perkele "Desert Sound III". Il 2009 è l'anno di "Lingeras", secondo Ep contenente 4 nuove tracce, che permette invece di andare anche oltralpe, con un mini-tour in Francia e Belgio e la partecipazione al Festival austriaco Floiten Jam 2010. Il 2011 si apre invece con grandi cambiamenti nella formazione: Sasha (chitarra) e Squallo (basso) entrano a rivoluzionare il sound, ma senza intaccare lo spirito e gli obiettivi della band.

Feed the Dog. 
Batteria, basso e voce, niente chitarra: con i Feed the Dog il rock riscopre la sua vena più stoner, senza timori reverenziali e senza pausa di osare. Ma forse indicare come stoner rock la musica dei FTD (band di Mondovì) è ancora riduttivo, sebbene le influenze di gruppi come Kyuss, Fugazi o Queens of the Stone Age siano più che palpabili. Sezione ritmica di forte impatto per un sound incredibilmente potente, forte di un appeal melodico che si fonde a meraviglia con un approccio aggressivo, specie nelle linee vocali, che spesso sfociano nel metal. Insomma un mix che non fa certo rimpiangere i più tradizionali riff di chitarra. L’originalità è un dono, ma soprattutto un pregio, che in questi tempi di omologazione e conformismo diventa oro colato. Cool.