16 novembre: Uno spettacolo vero

16 novembre: Uno spettacolo vero

Sabato 16 novembre è andata di nuovo in onda l’altra Valsusa. 
Altra rispetto a quella programmata nei palinsesti, a quella presentata nel cartellone degli spettacoli fatto ad hoc per attrarre il grande pubblico: mescola un po’ di cronaca nera, crea un’aspettativa che preveda il botto finale, evoca di sfuggita il terrorismo, mostra un pizzico di violenza e… il risultato è garantito.
 
“Si è conclusa senza incidenti la nuova manifestazione per dire no alla Torino-Lione” titolano i grandi media. Solo una parentesi per riprendere in fretta il gossip quotidiano che ci logora tutti con storie di falchi tramortiti, di colombe lontane mille miglia da quelle della pace, di primarie fasulle regolate dal gioco delle tre carte. Invece di prendersi cura di noi siamo chiamati ogni sera al loro capezzale.
 
Erano soprattutto i valsusini a manifestare sabato a Susa, e non mancava certo chi arrivava da lontano per condividere le stesse ragioni. Oltre 30000, tutti incapaci di alzare lo share televisivo eppur protagonisti di uno spettacolo vero. Tutti insieme con una stessa responsabilità: impedire che venga zittita una delle più forti voci critiche che in questo paese può contare su un’ampia partecipazione popolare. Tutti insieme guardando anche ai tanti laboratori di democrazia partecipata sparsi in tutto paese che lottano per la difesa dei diritti.
 
Disobbedienti e determinati, pacifici eppur irriducibili. Altro che semplice movimento di opinione! Da oltre vent’anni i valsusini contrappongono le loro buone ragioni alla mancanza di ragionevolezza e all’arroganza di chi lucra sulla pelle di cittadini/sudditi/elettori fingendo di non sapere che il benessere di una nazione e il futuro dei suoi figli non corrono sui binari di un treno spacciato per alta velocità e già fuori dalla storia. 
 
Passano le stagioni, passano i governi. Muoiono partiti nati l’altro ieri e nascono partiti che moriranno domani. La resistenza notav rimane, sempre la stessa. E' di nuovo autunno eppure sembra una nuova primavera. Domani è un altro giorno e si vedrà.
 
E’ stata una bella giornata, un caldo sole autunnale aveva spazzato via anche le nubi portate da chi dipinge a tinte fosche la resistenza notav per annegarla con un mare di bugie. Eccoli, insieme, in tanti, senza paura di farsi contare, senza paura di alzare la voce per gridare che resistere è un diritto. Questo è il popolo notav.  Ecco le loro facce, potete vederle tutte in soli cinque minuti: http://youtu.be/RaN8kCWmjI8
 
Ezio Bertok, No Tav Torino
 
(19/11/13 - Arcireport n.42)