Il 25 febbraio manifestazione No Tav: ancora in cammino per l'ambiente, i diritti, la democrazia

Il 25 febbraio manifestazione No Tav: ancora in cammino per l'ambiente, i diritti, la democrazia

ll popolo No Tav scenderà ancora una volta in strada per ribadire il proprio rifiuto al progetto inutile e devastante della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. L'appuntamento è per sabato 25 febbraio, alle ore 13 nella piazza della stazione di Bussoleno, per poi marciare verso Susa, e le parole d'ordine sono quelle consuete di vent'anni di proteste: «sarà una marcia pacifica e a volto scoperto, ma determinata».

Sarà una manifestazione importante, la prima dopo il 3 luglio dello scorso anno, organizzata dai comitati No Tav con la Comunità Montana e l'assemblea dei sindaci della val Susa e val Sangone, un'occasione imperdibile per ribadire l'unità del territorio nel respingere quest'opera. Ci sarà anche l'Arci, saremo 'ancora in cammino', come a Genova nel 2001 e a Venaus nel 2005, per difendere l'ambiente, i diritti e la democrazia, e confermare ancora una volta il nostro impegno a fianco della popolazione e dei sindaci della valle.

Si affiancano ai temi della difesa dei beni comuni e dell'opposizione alle grandi opere, la protesta per le recenti misure cautelari contro attivisti No Tav, ritenute da più parti sproporzionate rispetto alle accuse, e la richiesta della fine della militarizzazione della Valle e dell'area del 'cantiere' della Maddalena di Chiomonte, del quale la delegazione di deputati del Parlamento Europeo ha certificato l'inesistenza durante la visita del 10 febbraio scorso.

Il dibattito è purtroppo schiacciato dalle pressioni degli interessi in campo, dalle tensioni per lo sgombero del presidio manu militari e dall'uso indiscriminato dei gas lacrimogeni, e dal fatto che anche in molti ambienti che si definiscono progressisti il tema dell'opposizione alla Tav sia un tabù. Nella polarizzazione fra sì e no, è completamente sparito - non per demerito del movimento, che ha sempre continuato la sua opera di informazione - il contraddittorio sull'opera, che invece nel 2005 aveva portato i proponenti prima a respingere fermamente le critiche, salvo poi modificare radicalmente i tracciati. È sparito il confronto di merito non solo sul fatto se una seconda linea ferroviaria sia utile o meno, ma anche - ad esempio - sulle priorità relative alla sua eventuale realizzazione, ovvero se sia più ragionevole immaginare prioritario l'adeguamento del nodo ferroviario di Torino (fra l'ingresso di Torino da Milano a nord-est e l'interporto ferroviario di Orbassano, a sud-ovest), area più esposta a pericoli di saturazione per il traffico ferroviario, piuttosto che partire con lo scavo del tunnel di base relativo alla tratta internazionale, in assoluto il tratto più sottoutilizzato.

A rigor di logica anche i Sì Tav dovrebbero marciare per la smilitarizzazione e la chiusura del cantiere della Maddalena, per evitare lo sperpero di risorse pubbliche utili per interventi, maggiormente prioritari anche dal punto di vista della realizzazione dell'opera.

Nonostante la tensione palpabile, l'obiettivo è di portare in marcia un popolo pacifico e colorato - «Se qualcuno pensa di venire qui a fare casino, non paghi nemmeno il biglietto, non prenda il pullman e se ne stia a casa», precisa Alberto Perino e la Valle accoglierà volentieri tutti coloro che verranno a manifestare come abbiamo sempre fatto: con massimo rispetto per tutte le persone e le cose.

Info: moroni@arci.it

(Arcireport n.7 del 21 febbraio 2012)
www.arci.it