Politiche sociali: luci e ombre dell'attività di Governo

Politiche sociali: luci e ombre dell'attività di Governo

Creato: Mon, 06/02/2012 - 12:41
Politiche sociali: luci e ombre dell'attività di Governo

Le prime iniziative del nuovo governo in tema di politiche sociali si prestano ad un giudizio piuttosto articolato.
Innanzitutto va evidenziato un cambiamento importante nello ‘stile’ dell'azione di governo: attenzione al merito dei problemi, più rispetto dell'autonomia e dell'articolazione delle parti sociali (il Forum ha partecipato da subito ai tavoli di confronto), superamento di atteggiamenti pregiudiziali e violentemente ideologici. Abbandonate finalmente le dichiarazioni roboanti alle quali non faceva seguito alcun atto concreto. Monti ha compreso subito l'insostenibilità della famigerata legge delega in materia fiscale-assistenziale varata dal precedente governo: del tutto errata nei conti e pesantemente iniqua per la vita dei cittadini. Il problema è che non basta cancellare gli effetti della legge delega, i fondi per le politiche sociali sono stati già pesantemente e reiteratamente tagliati, in alcuni casi del tutto cancellati. Le conseguenze dei tagli degli anni scorsi si stanno manifestando solo ora e il panorama sta assumendo contorni drammatici: Regioni ed Enti locali non hanno più risorse per finanziare numerosi servizi essenziali: asili nido, non autosufficienza, povertà estrema. Ci sono migliaia di famiglie già prossime alla soglia di povertà che stanno precipitando verso l'indigenza. Su questo punto il Governo non sembra avere le idee chiare e stenta ad intraprendere un'iniziativa, più concentrato sulla riorganizzazione della previdenza e del mercato del lavoro. Bisogna trovare al più presto almeno un miliardo di euro per tamponare la situazione ed evidentemente la strada della tassazione straordinaria non è praticabile, va attinto a quei capitoli del bilancio statale che in questi anni sono stati inspiegabilmente salvaguardati, la Difesa innanzi tutto. Il Governo per bocca della sottosegretaria Guerra si è dimostrato disponibile ad ascoltare e accogliere le istanze e le proposte del terzo settore su questi temi, è un fatto importante ma si potrà dare un giudizio solo sulla base dei risultati del confronto. Un altro punto, molto dolente, delle iniziative del Governo è la recente uscita della ministra Fornero sulla chiusura dell'Agenzia per il terzo settore. Oltre a tutte le critiche per il modo, del tutto improvvisato, con cui è stato fatto l'annuncio e la pesante sottovalutazione delle funzioni che ha l'Agenzia per la promozione di un soggetto di fondamentale importanza per la tenuta sociale del paese, tanto più in questa drammatica situazione, c'è un'altra questione che va sottolineata: spostare le funzioni dell'Agenzia all'interno del ministero significa considerare l'associazionismo, il volontariato, la cooperazione sociale, come meri erogatori di servizi sociali. Sappiamo peraltro che oltre la metà delle organizzazioni di terzo settore svolgono attività culturali, sportive, di tutela ambientale. Non vorremmo che dopo aver eliminato ogni strumento di promozione si proceda a dividere il terzo settore tra buoni e cattivi a prescindere dal merito e dalla qualità dell'attività svolta.

info: mumolo@arci.it