Sonorizzazione Alieno di Vetro #Storie graffiate nel suono
Chiusura della Mostra di Beppe Gromi alla Biblioteca Centrale
"... sono sguardi, paesaggi umani incisi tra suoni e parole ... tra buio e luce ... sono graffi dedicati ad alcuni musicisti che non smetteremo mai di amare."
Così apre "Storie graffiate nel suono", personale di Beppe Gromi presso la Biblioteca Civica Centrale di Torino che chiuderà martedì 24 settembre 2013.
Per l'occasione il nostro intento sarà quello di ampliare gli spazi che ospitano le sue opere attraverso il suono ... non un semplice sottofondo ma un'autentica ricerca e intersezione di suoni e segni cavalcando le note che più hanno caratterizzato il percorso Alieno negli ultimi 4 anni.
Beppe Gromi
“Storie graffiate nel Suono”
...sono sguardi e paesaggi umani incisi tra suoni e parole...
tra buio e luce...
sono graffi dedicati ad alcuni grandi musicisti che non smetteremo mai di amare...
a cura di Sara Rossino
live ambient: Alieno di Vetro
allestimento: MOV-Moderne Officine Valsusa/Fabula Rasa
dal 24 agosto al 24 settembre 2013
Storie Graffiate è un progetto dedicato ad alcuni grandi musicisti che hanno inciso profondamente la storia della Musica: da Thelonious Monk a Miles Davis, da Frank Zappa a Peter Gabriel. Grandi volti, sguardi e paesaggi umani che emergono come graffi di luce dal fondo nero della lamiera, dove segni scintillanti diventano tracce concrete, metafora perfetta per rappresentare la grande potenza della musica.
I graffi e le incisioni indagano anche la potente poetica di alcuni grandi musicisti italiani attraverso le visioni di Faber in “Sand Creek” per approdare nei porti di Lucio Dalla, sempre in equilibrio galleggiante tra terra e cielo.
Storie graffiate è un progetto in divenire, in cui ciascuna opera è come una tessera di un grande mosaico in continua trasformazione, in perpetuo ampliamento, perché impossibile è arrestare l’energia che dalla musica nasce e alla musica ritorna attraverso gli intensi ritratti che Gromi traccia con meticolosa passione. Come in una performance dal vivo, al pubblico spetta il compito di andare oltre i suoni e i segni, di “ascoltare” gli spazi d’ombra e di silenzio, per completare e continuare le storie incise sulla lamiera. Nessun pezzo è definitivo, così come in una jam session l’opera è aperta, mutevole e cangiante come un frammento di specchio, come una superficie liquida colpita da un improvviso bagliore di luce.
Osservando i segni precisi e taglienti si ha l’impressione di sentire il suono tenace di una tromba, di percepire la vibrazione delle note di un piano, di entrare nell’intensità avvolgente di una calda voce nera, passando accanto alle anime salve di Fabrizio de Andrè.
Gromi ci invita e ci accompagna in un grande concerto di segni, graffi, luci e ombre, in cui i sensi concorrono nella costruzione di ciascun quadro, in un’esperienza sinestetica in cui la visione è solo uno degli strumenti con cui l’artista traccia il suo potente omaggio alla musica e alla poesia.
Sara Rossino
“Informazione non è conoscenza, conoscenza non è saggezza,
saggezza non è verità, verità non è bellezza, bellezza non è amore,
amore non è musica. La musica è il meglio.”
Frank Zappa, Joe's garage 1979